Rewilding significa tante cose. Una filosofia, un approccio alla conservazione della biodiversità, una spinta sociopolitica per cambiare i pilastri della nostra economia. Scopriamo cosa significa veramente “fare rewilding” osservando le azioni concrete di due realtà dell’Appennino centrale
Immaginate un pittore che con calme pennellate dipinge un paesaggio bucolico. Sullo sfondo spicca il Monte Velino che alto si staglia sopra il verdeggiante altopiano delle Rocche. Il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, una delle riserve naturali più grande d’Italia, fa da cornice ad un’opera d’arte degna di Bob Ross, insieme al Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. In questo contesto operano le associazioni Rewilding Apennines e Salviamo l’Orso, protagoniste di questo viaggio alla scoperta delle azioni concrete del rewilding. Per comprendere il perché cito insieme queste due organizzazioni, però, dobbiamo fare un passo indietro.
Rewilding Apennines nacque nel dicembre del 2013, a solo un anno di distanza dalla costituzione dell’associazione sorella “Salviamo l’Orso” a seguito del riconoscimento di Rewilding Europe dell’Appennino centrale come area rewilding. Da quel momento la regione è stata interessata da numerose attività di conservazione volte a ristabilire i processi naturali del territorio con il minimo intervento dell’uomo. La prima collaborazione fra le due associazioni fu all’interno del programma “Comunità a Misura d’Orso” del Genzana. Questo programma consiste nell’incoraggiare le azioni da parte delle comunità, delle attività commerciali e degli individui per prevenire il conflitto uomo-orso, come, ad esempio, la rimozione di ogni possibile fonte di attrazione alimentare per l’orso in aree urbane e promuovendo misure per evitare danni a e da questi meravigliosi animali. L’azione pratica era tanto semplice quanto efficace: mettere in sicurezza piccoli allevamenti e apiari con recinti elettrificati per limitare il più possibile l’incontro (e, potenzialmente, scontro) tra le comunità locali e gli orsi.

Nel 2015 Rewilding Apennines entra ufficialmente a far parte della rete Rewilding Europe e in perfetto “spirito rewilding” partecipa ad un progetto di messa in sicurezza di alcuni allevamenti del territorio di Pettorano sul Gizio per impedire il contatto fra essere umano e fauna selvatica e scoraggiando eventuali interazioni negative. Questo progetto dal 2015 al 2020 ha visto installate oltre 100 sistemi di dissuasione tra recinzioni elettrificate e porte metalliche a prova di orso, osservando una drastica riduzione dei danni e incursioni degli orsi. La località di Pettorano sul Gizio è divenuta base operativa dell’associazione e delle diverse iniziative operate da essa fornendo un ottimo esempio di Comunità a Misura d’Orso.
Le diverse iniziative portate avanti da entrambe le associazioni hanno messo in azione un’incredibile quantità di volontari. Un esempio ci viene offerto dall’iniziativa “Let’s take action for the Bear” dove volontari e operatori hanno combinato i loro sforzi per riqualificare l’habitat dell’orso recuperando vecchi frutteti abbandonati in montagna per accrescere le risorse alimentari, creando allo stesso tempo un’area cuscinetto che riduce il contatto dell’orso con le aree più urbanizzate, rimuovendo chilometri di filo spinato in montagna e ripulendo vecchie e nuove discariche abusive. A partire da questo progetto, dal 2018 ad oggi sono stati rimossi oltre 86 km di filo spinato e ripristinato oltre 700 alberi da frutto. Questo lavoro ha favorito l’interconnessione di ecosistemi collegando cinque corridoi ecologici che coprono un totale di 100.000 ettari.
Se si fa una passeggiata in questi luoghi può sembrare di camminare in un quadro perfettamente costruito da un sapiente artista ma sarebbe un errore. È l’attenzione e la cura operata da associazioni come queste che rende i luoghi dell’Appennino centrale case perfette per la fauna selvatica e l’uomo.
Immagine in evidenza: Vette gemelle del Monte Velino – Giulio Bertolaccini, CC BY-SA 4.0 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0, via Wikimedia Commons
3 risposte a "Rewilding Apennines e Salviamo l’Orso: un partenariato vincente"