Alcuni ricercatori hanno scoperto che le missine posseggono cellule più grandi della norma per produrre filamenti più forti presenti nel loro muco
Alcuni ricercatori della Chapman University, in California, hanno scoperto che le grandi missine posseggono cellule che hanno “rotto” il limite di dimensione cellulare. Queste nuove dimensioni permettono la produzione di filamenti setosi robusti che, insieme al muco prodotto da questi animali, sono un ottimo strumento di difesa contro i predatori. Cosa significa, però, rompere i limiti di dimensione cellulare? Cos’è una missina?
Le cellule animali generalmente non cambiano dimensione a seconda dell’animale. Le cellule di un elefante e di un topo sono della stessa dimensione, anche se esistono alcune eccezioni. Alcuni studi sui mammiferi hanno dimostrato che le cellule cerebrali e le cellule adipose potrebbero cambiare significativamente con le dimensioni del corpo, principalmente perché servono per funzioni a lungo termine e questo gli permette di crescere senza subire la divisione cellulare. Escludendo le eccezioni, le dimensioni di una cellula sono comprese fra i 10 e i 30 micron.
Il limite principale alle dimensioni della cellula è rappresentato dal rapporto tra area della superficie e volume. Mentre il fabbisogno metabolico è proporzionale al volume, la quantità di scambi di sostanze di nutrimento e di rifiuto fra la cellula e l’esterno è proporzionale alla superficie. Una cellula con volume troppo grande avrebbe un fabbisogno energetico eccessivo mentre una cellula troppo piccola non avrebbe una superficie cellulare abbastanza estesa per garantire il corretto scambio di nutrienti e sostanze di rifiuto. Su questa regola d’oro della biologia le missine hanno da ridire e si uniscono alle eccezioni.
Una missina è un animale marino appartenente al gruppo di vertebrati degli agnati, animali che non posseggono mascelle e mandibole, insieme alle lamprede. A guardarlo assomiglia ad un’anguilla uscita da un libro di Stephen King. Un corpo allungato e una bocca a ventosa con una lingua dentellata in grado di lacerare le carni del malcapitato. Sono soliti agganciarsi all’apertura anale o branchiale della preda e, una volta creatosi un varco, entrare per divorarla dall’interno. Animali simpatici le missine. Nonostante sembrino estremamente aggressivi, come spesso accade in natura, anche loro sono vittime di predazione. Per difendersi le missine espellono del muco nel quale sono presenti filamenti setosi che entrano nella bocca e nelle branchie del predatore permettendo alla missina di fuggire.
“Abbiamo analizzato le dimensioni delle cellule delle ghiandole di missine che producono questi filamenti – scrivono i ricercatori – e abbiamo scoperto che aumentano con le dimensioni del corpo”. L’ipotesi sul perché queste cellule crescano così tanto ha a che fare con le pressioni selettive sulle prestazioni meccaniche dei fili che producono. I ricercatori hanno sviluppato dei modelli per stimare la lunghezza dei fili in base al loro diametro e al volume delle celle e hanno scoperto che i fili diventano sempre più spessi in cellule più grandi. “Le più grandi missine, lunghe circa 120 centimetri, possono realizzare fili spessi 4 micrometri e lunghi circa 20 centimetri“. Questa scoperta suggerisce che i pesci più grandi probabilmente interagiscono con i predatori più grandi e quindi necessitano strumenti di difesa adeguati.
Immagine in evidenza: Justin, CC BY 2.0 https://creativecommons.org/licenses/by/2.0, via Wikimedia Commons