Una ricerca della Dian Fossey Gorilla Fund International ha scoperto come le infezioni respiratorie siano più difficilmente trasmissibili fra gruppi di gorilla di montagna differenti
Scienziati del Dian Fossey Gorilla Fund hanno studiato 15 epidemie respiratorie negli ultimi 17 anni per capire come le malattie si trasmettevano attraverso una popolazione di gorilla di montagna nel Parco Nazionale dei Vulcani, in Ruanda. Gli autori dello studio hanno scoperto che il contatto stretto e le forti relazioni sociali all’interno dei gruppi di gorilla hanno permesso alle malattie respiratorie di diffondersi rapidamente tra i membri di ogni gruppo, ma com’è possibile che gruppi vicini fossero contagiati più difficilmente?
Il Dian Fossey Gorilla Fund International è un ente di beneficenza per la protezione dei gorilla di montagna in via di estinzione creata da Dian Fossey nel 1978 con il solo scopo di finanziare le sue pattuglie anti-bracconaggio in difesa dei gorilla di montagna. Da quegli anni la fondazione si è evoluta nelle dinamiche e nelle azioni di prevenzione e salvaguardia ma non nei valori, rimasti solidi e immutati. Fra le principali minacce che oggi la fondazione deve tener d’occhio, le malattie sono sicuramente al primo posto.
Le infezioni respiratorie sono una fra le principali malattie che minacciano i primati. Per via della stretta parentela fra esseri umani e scimmie, queste possono prendere molte delle nostre stesse malattie. Tuttavia, le infezioni respiratorie relativamente lievi negli esseri umani possono avere conseguenze importanti in scimmie come gorilla e scimpanzé, dove un caso di raffreddore o influenza comune può essere letale.
“I gruppi di gorilla interagiscono abbastanza raramente, e quando lo fanno, tendono a mantenere la distanza, raramente avvicinandosi a quella cruciale distanza di 1-2 metri” scrivono gli autori. Mantenere il “distanziamento sociale” fra i gorilla spiegherebbe, dunque, perché le infezioni si diffondano molto rapidamente all’interno di un gruppo, ma difficilmente fra gruppi vicini.
Risultati come questo sono fondamentali per definire le future strategie di conservazione fornendo dati sulla trasmissione delle malattie, non solo fra gorilla, ma nei primati in generale, essere umano compreso.
Immagine in evidenza: Thomas Fuhrmann, CC BY-SA 4.0 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0, via Wikimedia Commons