Che ci crediate o no, 18 mila anni fa, i popoli della Nuova Guinea potrebbero aver allevato pulcini di casuario. Potenzialmente è il primo esempio conosciuto di allevamento aviario
Durante gli scavi archeologici negli altipiani orientali della Nuova Guinea, sono stati ritrovati manufatti e resti di uccelli, tra questi 1.019 erano frammenti di guscio di uova di casuario (Casuarius casuarius), che probabilmente furono strappati dai nidi selvatici.
Il casuario viene spesso chiamato l’uccello più pericoloso del mondo. Sebbene nelle foreste, suo ambiente naturale, sia molto schivo, in cattività può essere molto aggressivo. È un uccello che può superare facilmente il metro e mezzo di altezza e pesare fino a sessanta chili. Ma la sua arma più spaventosa sono le zampe, le quali posseggono tre dita dotate di artigli affilatissimi. L’artiglio centrale è un vero e proprio pugnale che il casuario utilizza come arma difensiva, sferrando potenti calci. Lo sanno bene un signore della Florida, e un ragazzino australiano che furono attaccati e uccisi con delle ferite mortali. Quindi perché mai i nostri antenati avrebbero allevato questi pericolosi uccelli?
42mila anni fa, i primi uomini arrivarono in Nuova Guinea e trovarono delle foreste piene di questi grandi e irritabili uccelli. Probabilmente capirono come sfruttarli. La dottoressa Douglass e i suoi colleghi, autori dello studio pubblicato su Proceedings of the National Academy of Science, hanno scansionato con dei laser i gusci delle uova ritrovati e, utilizzando modelli statistici, hanno confrontato le microstutture dei gusci con quelle delle moderne uova di struzzo, riuscendo a comprendere anche le tempistiche di schiusa delle uova.
Alcune uova mostravano segni di bruciature, suggerendo che fossero state cotte. Ma, moltissimi frammenti di circa 11-9mila anni fa, provenivano da uova completamente sviluppate. “C’è una grande possibilità che le persone stessero allevando pulcini di casuario” ha affermato Douglass, poiché anche attualmente alcuni gruppi indigeni ne apprezzano la carne e utilizzano le piume come beni rituali e commerciali. Sebbene l’allevamento degli adulti risulti quasi improbabile, data l’intrattabilità del casuario, “raccogliere le uova e allevare i piccoli potrebbe essere il primo caso di allevamento di uccelli, ancora prima del pollo avvenuto circa 8mila anni fa” ha concluso il team.
Sulla base delle analisi, il team ha suggerito che le uova venivano raccolte entro una finestra temporale ben definita, a pochi giorni alla schiusa. Tutto ciò non è semplice per diversi motivi: l’incubazione dura circa cinquanta giorni, i casuari difendono il nido in maniera spietata e i nidi sono piuttosto difficili da trovare. Quindi, gli antichi abitanti della Nuova Guinea, dovevano conoscere in maniera precisa dove e quando nidificavano i casuari. Per questo motivo, molto probabilmente, venivano gestiti i movimenti dei casuari, conoscendo e modellando l’ambiente che li circondava.
L’archeologa Megan Hicks, esterna allo studio, ha affermato a proposito: “Questi risultati potrebbero alterare radicalmente le tempistiche e le geografie note dell’addomesticamento. Ora sappiamo che dobbiamo prestare maggiore attenzione alle interazioni umane con le specie aviarie”
Fonte: DOUGLASS, Kristina, et al. Late Pleistocene/Early Holocene sites in the montane forests of New Guinea yield early record of cassowary hunting and egg harvesting. Proceedings of the National Academy of Sciences, 2021, 118.40.
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