Dei ricercatori hanno scoperto che le preferenze di uomini e donne per l’impegno e la leadership nei laboratori di fisica sono notevolmente simili
In laboratorio la maggior parte degli incarichi relativi al maneggiare gli strumenti sono affidati agli uomini mentre alle donne spetta spesso lavori di comunicazione. Che gli stereotipi di genere siano presenti anche nei laboratori di ricerca è un fatto assodato, ma cosa rispondere a coloro che dicono che la scelta degli incarichi dipende da preferenze personali? Uno studio del College of Arts and Sciences guidato da Natasha Holmes spiega come questo sia falso.
Lo studio “Evaluating the Role of Student Preference in Physics Lab Group Equity“, pubblicato su Physical Review Physics, è costituito principalmente da un’intervista agli studenti della facoltà di fisica della Cornell University per vedere quali incarichi preferissero in laboratorio. I ricercatori hanno scoperto, così, che le preferenze di uomini e donne per l’impegno e la leadership erano notevolmente simili.
“Quello che abbiamo scoperto è che, per la maggior parte, le preferenze degli uomini e delle donne sono molto simili. Alle donne piace maneggiare l’attrezzatura tanto quanto agli uomini. Il che solleva la questione del perché le donne non ricoprano gli stessi incarichi degli uomini “, afferma Holmes stessa.
Ulteriori risultati dell’intervista hanno rivelato che pochissimi studenti preferirebbero avere un singolo leader nel gruppo, sia uomini che donne non hanno alcuna preferenza per la composizione di genere del loro gruppo e le donne generalmente preferiscono condividere i ruoli e le responsabilità, piuttosto che dividere o ruotarli.
“Le interviste hanno anche rivelato qualcos’altro di importante”, aggiunge Holmes. “Quando abbiamo chiesto agli studenti come vengono assegnati questi ruoli, tutti hanno risposto “Non lo so, succede e basta”. Questo spiega come l’argomento non sia realmente affrontato in nessun laboratorio e come sia tutto molto implicito. Penso che questo ci prepari ad una tensione davvero interessante. Quindi qual è un buon modo per intervenire senza essere eccessivamente prescrittivi?“
I risultati, dunque, mostrano come ci sia del potenziale per effettuare interventi didattici che potrebbero combattere i preconcetti sulla disparità di genere nei laboratori di fisica, ma per adesso gli autori preferiscono condurre nuovi studi di approfondimento. In futuro, infatti, vorrebbero studiare come le preferenze degli studenti evolvono nel corso del tempo ed espandere le ricerche anche per le altre facoltà.
Se volete approfondire di più sull’argomento vi consigliamo di dare un’occhiata a She is a Scientist , un progetto nato nel 2017 per valorizzare l’apporto delle donne alla scienza, svincolando le competenze scientifiche dall’immagine che ogni donna vuole mostrare.
Immagine in evidenza: Polina Tankilevitch da Pexels