Come fanno dei pesci ciechi a sopravvivere in un ambiente a basso contenuto di ossigeno?

Hanno scoperto che Astyanax mexicanus produce più emoglobina grazie a globuli rossi più grandi del normale 

È arrivato il momento di aggiungere al vostro bagaglio di conoscenze sugli organismi particolari che abitano il nostro pianeta, dei pesci messicani delle caverne senza occhi: Astyanax mexicanus. Questi piccoli pesci fanno parte della famiglia dei Characidae e possono raggiungere una lunghezza massima di 12 cm. C’è attualmente in corso un dibattito fra gli scienziati di tutto il mondo che studiano la filogenesi di questi animali. Questo perché esistono due “varianti” della specie a seconda dell’habitat in cui si trovano.

È possibile trovare dei A. mexicanus completamente o parzialmente ciechi, e amelanici, ovvero con mancanza di pigmentazione. Questi adattamenti sono tipici degli animali che abitano luoghi senza luce dove non è necessaria la vista, come le profondità abissali o le caverne. Questa forma senza occhi e chiamata cave form ed è geneticamente identica a quelle con gli occhi, anche se alcuni vorrebbero contraddittoriamente indicarli con un’altra specie: A. jordani. In ogni caso, oltre a vivere al buio, questi piccoli pesci si sono adattati a vivere in un ambiente scarsamente ossigenato, condizione che ha fatto domandare a molti scienziati: come fanno a sopravvivere?

Alcuni ricercatori dell’Università di Cincinnati hanno scoperto che questi pesci incredibili hanno una fisiologia altrettanto notevole che li aiuta a far fronte a questi ambienti con bassi livelli di ossigeno che ucciderebbero altre specie. Questi pesci delle caverne producono più emoglobina attraverso dei globuli rossi molto più grandi rispetto a quelli dei pesci che vivono in superficie. L’emoglobina aiuta a trasportare ossigeno e anidride carbonica tra le cellule e gli organi di un pesce e le sue branchie.

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Nature Scientific Reports e dimostra quanto ancora c’è da imparare sugli animali che hanno incuriosito i biologi per più di 200 anni. Astyanax mexicanus, infatti, ha una storia evolutiva eccezionale. È una specie relativamente giovane, separata di recente nell’albero filogenetico della sua famiglia, circa 20.000 anni fa, allontanandosi dai pesci di superficie che è possibile ancora trovare nei corsi d’acqua vicini, nella Sierra de El Abra, in Messico.

Gross, professore a capo della ricerca, afferma riguardo alla possibilità di trovare questo pesce in una “variante di caverna”: “A differenza dei fringuelli di Charles Darwin nelle Galapagos, che sono separati a livello di specie, sia il pesce delle caverne che i pesci di superficie sono considerati membri della stessa specie e possono incrociarsi“. La perdita degli occhi è derivata dalla regolazione della proteina αA-cristallina, responsabile del corretto sviluppo delle cellule delle lenti. La mancanza di questa proteina provoca la morte di queste cellule e il conseguente mancato sviluppo dell’occhio.

Studiare gli adattamenti degli animali agli ambienti con basso contenuto di ossigeno è molto importante, come afferma Gross stesso: “A causa del cambiamento climatico e dello sviluppo umano, i sistemi marini stanno vivendo più disastri ecologici come le così dette “maree rosse”, le fioriture di alghe che creano ambienti a basso tenore di ossigeno che spesso portano a un’enorme moria di pesci”. Studiare i loro adattamenti potrebbe mostrarci uno scenario futuro per quegli animali subiscono lo stesso tipo di pressione evolutiva per via della presenza di fattori che abbassano il contenuto di ossigeno nell’ambiente in cui vivono.

Immagine in evidenza: H. Zell, CC BY-SA 3.0 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0, via Wikimedia Commons

Pubblicità

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...