Un nuovo studio ha rivelato che i pipistrelli vampiro potrebbero essere in grado di nutrirsi esclusivamente di sangue grazie alla perdita di alcuni geni
Cosa c’è di meglio di un bello spuntino di sangue? Probabilmente la risposta potrebbe essere ovvia a meno che tu non sia Dracula, o un pipistrello vampiro. Sopravvivere nutrendosi solamente di sangue non è una pratica così comune, infatti, solamente i pipistrelli vampiro (Desmodus rotundus) possono permettersi questa dieta. Un gruppo di ricercatori con a capo Michael Hiller, genetista presso la Senckenberg Society for Nature Research a Francoforte, in Germania, hanno voluto approfondire il perché di questa unica dieta.
Hanno così ipotizzato che i vampiri potrebbero aver sviluppato questo comportamento alimentari grazie alla perdita di alcuni geni. Hiller e la sua squadra sono riusciti a ricostruire il genoma del pipistrello vampiro comune (Desmodus rotundus) e lo hanno confrontato con quello di altre 26 specie di pipistrelli. Analizzando le sequenze genomiche si sono accorti che ben 13 geni attivi in altri pipistrelli non erano attivi nel pipistrello vampiro. “La perdita dei geni può effettivamente portare ad adattamenti differenti” ha commentato Hiller.
Di questi 13 geni era già noto che tre non erano attivi nei pipistrelli vampiri. Questi geni mancanti erano relativi ai recettori del gusto dolce o amaro. I ricercatori hanno quindi analizzato gli altri dieci geni mancanti per scoprire quali funzioni avevano negli altri animali: alcuni erano implicati nella digestione, altri aumentavano i livelli di insulina per elaborare gli zuccheri, altri per la produzione di acido gastrico per la scomposizione dei cibi. Da qui possiamo capire come mai sono stati persi. Ad esempio, il sangue non contiene molto zucchero, quindi si può fare a meno del gene per far aumentare l’insulina, oppure, il gene per la produzione dell’acido gastrico diventa inutile se il vampiro si è evoluto per gestire principalmente liquidi.
Un altro gene inattivo molto importante è quello per il controllo dell’assorbimento del ferro nell’intestino, se attivo impedisce alle cellule di assorbire troppo ferro. Il sangue è ricco di ferro ma povero di calorie, e il pipistrello, quindi, ne ha bisogno in abbondanza. Tuttavia, bevendo sangue per circa 1,4 volte il loro peso assumono una quantità di ferro potenzialmente dannosa, i ricercatori hanno ipotizzato che la perdita di questo gene possa aiutare i pipistrelli a sbarazzarsi di questo ferro extra. Come già risaputo da studi precedenti, i pipistrelli vampiro perdono frequentemente cellule, le quali assorbono grandi quantità di ferro senza il gene attivo, e ciò permette al pipistrello di espellerlo. Tesi supportata dal fatto che nel guano sono state ritrovate cellule ricchissime di ferro.
Quello che resta ancora da scoprire per gli scienziati è se questa perdita di geni, nel corso della loro evoluzione, sia stata dovuta all’aumento del consumo di sangue oppure viceversa. Avranno perso prima i geni e poi hanno iniziato a nutrirsi di sangue?
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