L’anno 1996 vede l’estinzione delle rane arlecchini Chieiquì a causa della presenza di un fungo che ha causato la morte di tutti gli individui di questa specie e ha guidato il declino di altre numerose specie di anfibi
La rana arlecchino Chiriquì (Atelopus chiriquiensis) è un anfibio, in particolar modo un rospo della famiglia Bufonidae, presente nelle foreste umide dell’altopiano del Costa Rica e di Panama dove le precipitazioni medie annuali superano i 4.000 mm. Vi è una differenza di colorazione tra i diversi esemplari: i maschi, molto più piccoli delle femmine, sono spesso di colore giallo o marrone rossastro con qualche macchia nera. Le femmine, invece, sono generalmente arancioni con strisce longitudinali nere. Entrambe le colorazioni servono per segnalare la loro tossicità ai predatori. Inoltre, vi è anche una differenza comportamentale tra i due sessi: i maschi sono soliti vivere lungo i corsi d’acqua, mentre le femmine sono presenti anche nella foresta durante la stagione degli amori. Purtroppo, dall’ultima documentazione di un accoppiamento di questa specie sono passati più di 30 anni, motivo per il quale ne è stata dichiarata l’estinzione.
Nel febbraio del 1994 Erik Lindquist, un biologo americano, visitò il parco internazionale La Amstad che collegava i due paesi precedentemente nominati e affermò di aver sentito i richiami di questa specie provenire da ogni direzione. Pochi mesi dopo tornò nello stesso luogo, ma non udì nulla. Inoltre, si rese conto che il calo demografico non riguardava soltanto la rana arlecchino Chiriquì, bensì tante altre specie di anfibi in diversi siti protetti in America centrale.
A cosa era dovuta questa diminuzione così tanto repentina e drastica?
Sicuramente la perdita di habitat non può essere la causa di questo calo demografico poiché si stava verificando in foreste protette. Dunque, chi è il colpevole?
Karen Lips, erpetologa americana, nel 1999 riesce a risolvere questo mistero: il responsabile è un fungo in grado di infettare la pelle degli anfibi impedendo a questi ultimi di respirare correttamente e causandone la morte. La rana arlecchino Chiriquì è stata fortemente colpita da questa malattia fungina poiché vive in un habitat fresco ed umido che favorisce la crescita del fungo.
Bisogna considerare che la specie si è estinta in pochissimo tempo, quindi ci si chiede: Da dove proviene questo fungo? Come è riuscito a giungere in America?
Come spesso accade, il fungo di origine asiatica è stato introdotto involontariamente a causa del commercio globale di fauna selvatica. È così dannoso da aver devastato la biodiversità globale più di qualsiasi altra malattia mai registrata.
Sembrerebbe persa qualsiasi speranza, ma per fortuna non è così. “Almeno alcune specie di rane in Costa Rica sono state ritrovate in luoghi da cui pensavamo fossero scomparse, e alcune sono state trovate in nuove località“, afferma Federico Bolaño, un biologo locale; anche se Jorge Rodríguez-Matamoros, un ambientalista costaricano, sostiene: “Le nuove popolazioni tendono ad essere molto piccole e le specie continuano ad essere fragili“. Oltre a ciò, gli esperti temono che il cambiamento climatico abbia potuto compromettere l’immunità delle diverse specie di anfibi o favorire la diffusione del fungo.
È ancor tutto da vedere. Possiamo solo augurarci che la situazione migliori per la nostra amica rana arlecchino Chiriquì e che in futuro si facciano dei controlli più approfonditi ed efficienti durante il trasporto di animali selvatici da un luogo ad un altro.
D’altronde si sa: prevenire è meglio che curare!
immagine in evidenza: Brian Gratwicke from DC, USA, CC DI 2.0, via Wikimedia Commons