Anche la trasparenza nasconde dei segreti. Lo studio condotto sulle Rane di Vetro

Una nuova ricerca ha svolto indagini a fini conservativi su ciò che permette alle Rane di Vetro di essere trasparenti

Le rane di vetro appartengono alla famiglia Centrolenidae dell’ordine degli Anuri. Il motivo per il quale sono denominate in questo modo è abbastanza intuitivo: la loro caratteristica pelle traslucida (0,5 millimetri di spessore) permette la visione all’esterno degli organi interni. Per questo motivo questi animali sono difficilissimi da individuare, anche se ci troviamo a pochi centimetri di distanza da essi.

La loro pelle, però, non è famosa solo per la trasparenza. Essa infatti è ricca di cellule chiamate “melanociti” che producono pigmenti scuri. Sono presenti anche nell’uomo e producono un pigmento, noto come melanina, che dona colore alla pelle. In questi animali il rilascio dei pigmenti scuri è regolato da condizioni ambientali come l’illuminazione o la temperatura, permettendo agli esemplari di cambiare colore per adattarsi all’ambiente circostante.

La trasparenza serve solo per la mimetizzazione?

Un nuovo studio ha dimostrato che non è così. Sembrerebbe che questa caratteristica svolga un ruolo focale anche per la sopravvivenza di tali anfibi. La trasparenza della loro pelle li aiuta a termoregolarsi e a mantenere una temperatura corporea stabile poiché permette alla luce di passare attraverso i loro corpi senza trovare nessun tipo di impedimento!

Per molto tempo però gli scienziati si sono interrogati su come queste bestioline riuscissero a rendersi del tutto trasparenti, dato che almeno il sangue nel sistema circolatorio, con il suo vivace colore rosso, avrebbe dovuto essere ben visibile: sembrava quasi un trucco di magia!

Oggi fortunatamente, grazie ad alcune ricerche piuttosto recenti, abbiamo le prime risposte.

Quando riposano, le rane di vetro operano una vasocostrizione estrema, cioè riducono la portata dei loro vasi sanguigni, che diventano tanto sottili da essere praticamente invisibili. Ciò fa sì che possa circolare molto meno sangue nel corpo, ma per loro non è un problema perché riducono di pari passo anche il metabolismo e dunque il consumo di energia e ossigeno.

Inoltre, molte cellule del sangue (circa il 90%) vengono convogliate nel fegato che è rivestito da sacche contenenti una molecola riflettente chiamata “guanina“. Tali sacche agiscono a mo’ di specchio, riflettendo appunto la luce e nascondendo l’interno, come un personalissimo “mantello dell’invisibilità”. Una volta sveglie e pimpanti, la circolazione può tornare normale.

Non c’è che dire, anche questa sembra una magia!

Immagine in evidenza: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Hyalinobatrachium_yaku.jpg

Pubblicità

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...